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by Alessia
L’osteoporosi è una malattia cronica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea.
Queste alterazioni si instaurano progressivamente e, spesso, senza sintomi. Ciò aumenta il rischio di frattura per traumi anche minimi e banali in tratti, quali anca, colonna vertebrale, polso e spalla. Le fratture legate alla fragilità ossea possono comportare conseguenze molto gravi. Sono infatti una delle principali cause di dolore, perdita di indipendenza e disabilità a lungo termine e rappresentano un rilevante fattore di rischio di mortalità.
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L’impoverimento dell’osso inizia intorno ai trent’anni, ma nella popolazione femminile subisce un’accelerazione dopo la menopausa. L’incidenza della malattia aumenta con l’aumentare dell’età fino a colpire una donna su tre e un uomo su cinque.
Tra le malattie croniche associate a osteoporosi si annoverano:
- malattie endocrine (ipogonadismo, sindrome di Cushing, ipertiroidismo, iperparatiroidismo primitivo e secondario, deficit dell’ormone della crescita, acromegalia, iperprolattinemia)
- malattie sistemiche autoimmuni
- sindromi da malassorbimento
- bronchiti croniche ostruttive
- malattie neuro-muscolari con ridotta performance motoria e alto rischio di cadute.
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L’osteoporosi è una malattia silente. Uno specialista può però identificare i soggetti a rischio anche in assenza di sintomi e valutare una diagnosi precoce in base ad alcuni fattori, tra cui familiarità per frattura di femore o di vertebre, patologie croniche, e terapie farmacologiche che possono alterare la struttura ossea come i glucocorticoidi, gli immunosoppressori e le terapie ormonali per carcinoma della mammella e della prostata.
Le parole d’ordine in questi casi sono tre:
- PREVENIRE con un corretto stile di vita;
- DIAGNOSTICARE attraverso esami ematochimici e radiologici dedicati;
- CURARE con adeguate terapie mediche personalizzate.